giovedì, Novembre 21, 2024
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Bicarbonato di sodio: gli effetti collaterali

Generalmente il bicarbonato di sodio è utilizzato per diminuire l’acidità di stomaco. Esso, infatti, sciolto in acqua, forma una soluzione basica, in grado di tamponare l’acido gastrico e di migliorare così il bruciore di stomaco. La sua assunzione occasionale e in piccole quantità non è pericolosa per la salute. Tuttavia se assunto in grandi quantità e/o per periodi prolungati, il bicarbonato di sodio può avere effetti collaterali non trascurabili.

Cosa succede se si prende troppo bicarbonato?

Purtroppo l’effetto tampone del bicarbonato è di breve durata, mentre l’acidità di stomaco ricorre quotidianamente, più volte al giorno. Ciò può indurre i pazienti a prendere “troppo” bicarbonato[1], spesso senza neanche rendersene conto, fuorviati dalla sua modalità di assunzione. Il bicarbonato, infatti, è commercializzato sotto forma di polvere in barattolo. Ciò non solo rende difficoltosa la sua misurazione, ma ne favorisce un uso più frequente e incrementale rispetto alla somministrazione in capsule o pastiglie.

Generalmente gli effetti collaterali del bicarbonato di sodio possono essere:

  • distensione addominale e crampi allo stomaco;
  • eruttazione;
  • flatulenza;
  • ritenzione idrica e aumento della pressione arteriosa;
  • formazione di calcoli renali.

Inoltre una dose eccessiva di bicarbonato può alterare l’equilibrio elettrolitico del corpo, causando effetti collaterali severi come:

  • alcalosi metabolica;
  • ipokaliemia;
  • ipocloremia;
  • ipocalcemia;
  • ipernatriemia.

Alcalosi metabolica

L’alcalosi metabolica è un disturbo caratterizzato da un aumento del pH (>7.45) corporeo, dovuto a perdita di acidi o aumento dei bicarbonati. I suoi sintomi più frequenti sono i tremori, i crampi, la nausea, il vomito, l’irritabilità e il formicolio di dita, piedi e labbra. Tuttavia in casi più gravi essa può anche causare confusione, letargia, ipoventilazione, con conseguente insufficienza respiratoria, talvolta fatale.

Generalmente se si assume una dose eccessiva di bicarbonato i reni aumentano la diuresi per favorirne l’eliminazione ed evitare l’alcalosi. Tale fenomeno è noto come diuresi da bicarbonato[234], un processo che favorisce l’escrezione non solo di quest’ultimo, ma anche di cloruro, sodio, potassio e acqua. Tuttavia una perdita cospicua di acqua libera, conseguente una dose massiccia di bicarbonato, può ridurre la velocità con la quale i reni lo eliminano, favorendone l’accumulo. In questo caso può svilupparsi l’alcalosi metabolica[5].

Ipokaliemia

L’ipokaliemia è la complicanza grave più comune dell’intossicazione da bicarbonato di sodio. Essa deriva dall’aumento della diuresi e può peggiorare l’alcalosi metabolica.

L’ipokaliemia comporta una carenza significativa di potassio nel sangue. I suoi sintomi più frequenti sono:

  • debolezza e affaticamento;
  • crampi muscolari;
  • sensazione di gambe pesanti;
  • stitichezza;
  • anoressia.

Tuttavia nei casi di intossicazione da bicarbonato sono stati riportati casi di tachicardia ventricolare indotta da carenza di potassio[67].

Ipocloremia

L’ipocloremia è una condizione caratterizzata dalla diminuzione dello ione cloro, o più semplicemente cloro, nel sangue. Essa può essere causata, ad esempio, dal vomito ripetuto, diarrea severa, ustioni estese e dalla malattie del surrene come il morbo di Addison. L’ipocloremia, inoltre, è una delle anomalie elettrolitiche più comuni osservate con l’alcalosi.

Ipocalcemia

L’ipocalcemia è una condizione caratterizzata da una carenza di calcio nel sangue. È causata nella maggior parte dei casi da un’eccessiva perdita di calcio nelle urine o dal mancato trasferimento del calcio dalle ossa nel sangue. Essa è spesso una conseguenza dell’alcalosi metabolica, dove può causare aritmie cardiache e tetania, cioè contrazioni forzate e involontarie dei muscoli[89].

Ipernatriemia

L’ipernatriemia è un disturbo caratterizzato da un elevata concentrazione di sodio nel sangue. Il suo sintomo principale è la sete intensa. L’organismo, infatti, richiama una maggiore quantità di liquidi nel sistema digerente per abbassare il livello eccessivo di sodio. L’ipernatriemia è tipica nell’intossicazione da bicarbonato di sodio, dove può causare sintomi neurologici, tra cui irritabilità, irrequietezza, letargia e convulsioni[1011].

Rottura dello stomaco

Un’overdose di bicarbonato può causare la rottura dello stomaco[12]. Sebbene si tratti di un’eventualità rara, nella letteratura medica sono stati riportati diversi casi di cedimento dello stomaco, un fenomeno spesso fatale, la cui dinamica è stata dimostrata anche su cadaveri. Il bicarbonato, infatti, interagendo con l’acido gastrico produce anidride carbonica. Questa, a sua volta, dilata lo stomaco, espandendolo e, se eccessiva, può determinarne la rottura.

Va notato che sulle confezioni di bicarbonato commercializzate negli Stati uniti si raccomanda di non assumere il prodotto quando lo stomaco è eccessivamente pieno di cibi o bevande. Quest’avviso è stato aggiunto su richiesta della Food and Drug Administration a causa dei diversi casi segnalati di rottura dello stomaco.

Quanto bicarbonato di sodio si può bere?

Gli adulti, fatta eccezione per le donne in gravidanza, possono assumere circa mezzo cucchiaino di bicarbonato diluito in almeno 125ml di acqua, equivalenti a circa mezzo bicchiere.

Va notato che sulle confezioni di bicarbonato di sodio commercializzate negli Stati Uniti si specifica che tale dosaggio può essere assunto ogni 2 ore, senza però superare nell’arco delle 24 ore i sette cucchiaini e mezzo o i tre cucchiaini e mezzo in caso si abbia più di 60 anni[13]. Si raccomanda anche di non superare le due settimane consecutive di assunzione.

Inoltre è preferibile l’utilizzo di antiacidi da banco a base di bicarbonato rispetto alla sua forma in polvere, in modo da evitare involontari sovra-dosaggi, che possono causare effetti collaterali.

Si ricorda, infine, di non assumere il bicarbonato quando lo stomaco è eccessivamente pieno di cibi o bevande, a causa della possibile distensione gastrica, che potrebbe esitare nella rottura dello stomaco.

LO SAPEVI CHE..
il bicarbonato può aggravare l’acidità di stomaco. Una dose eccessiva di bicarbonato, infatti, può produrre un’eccessiva quantità di anidride carbonica che, distendendo le pareti dello stomaco, lo stimola a rilasciare più acido gastrico. La dilatazione dello stomaco esercitata dal gas, infatti, “inganna” lo stomaco che, “credendo” di essere pieno di cibo, produce più succhi gastrici necessari alla digestione.

Quando non usare il bicarbonato di sodio

Gli effetti collaterali del bicarbonato di sodio possono essere più frequenti o intensi in soggetti affetti da particolari condizioni.

Innanzitutto il bicarbonato, per il suo elevato contenuto di sodio, non dovrebbe essere utilizzato in soggetti affetti da:

  • ipertensione;
  • scompenso cardiaco;
  • insufficienza renale.

I pazienti che assumono diuretici non dovrebbero utilizzare il bicarbonato di sodio, non solo per il suo contenuto di sodio, ma anche per il rischio di ipokaliemia[14].

Il bicarbonato non andrebbe somministrato in bambini di età inferiore a 5 anni. Casi di convulsioni e depressione respiratoria sono stati segnalati in questa fascia d’età[1015]. In particolare la crisi si è verificata in un bambino di 6 settimane che aveva ricevuto “un pizzico” di bicarbonato dalla madre per aiutarlo a ruttare.

Il bicarbonato, inoltre, non dovrebbe essere utilizzato quando si assumono alcuni farmaci come, ad esempio, i corticosteroidi, i corticotropinici e alcuni antibiotici. Il suo effetto alcalinizzante, infatti, può ridurre l’efficacia dei farmaci acidi, così come aumentare l’assimilazione dei medicinali basici. Per questa ragione è opportuno chiedere consiglio al proprio medico in caso di terapia farmacologica.

Va notato, infine, che l’uso del bicarbonato dovrebbe essere evitato nei soggetti alcolizzati, tra i quali il suo uso si associa a una maggiore morbilità e mortalità[16]. Molti alcolisti, infatti, hanno difficoltà digestive croniche e possono facilmente abusare di antiacidi da banco, incluso il bicarbonato di sodio[6]. Essi, inoltre, hanno una maggiore probabilità di avere alterazioni elettrolitiche.

In sintesi..

L’uso del bicarbonato come antiacido è efficace e sicuro se assunto opportunamente. Per evitare gli effetti collaterali del bicarbonato di sodio è consigliabile utilizzarlo in piccole quantità (1/2 cucchiaino) e solo occasionalmente (non superare le 2 settimane). Se invece se ne bisogno quotidianamente, è possibile che si soffra di un disturbo digestivo da valutare opportunamente e/o che si abbiano abitudini alimentari sbagliate, cui il bicarbonato non può e non deve essere considerato un rimedio.

Bibliografia
Prof. Ludovico Abenavoli
Prof. Ludovico Abenavoli
Professore associato di Malattie dell’Apparato Digerente - Dipartimento Scienze della Salute, Università “Magna Graecia” di Catanzaro - A.O.U. Renato Dulbecco di Catanzaro

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