Generalmente quando si parla di gonfiore si fa riferimento a un senso di pressione o di visibile distensione, che interessa indistintamente l’addome. Spesso, però, il gonfiore può interessare aree addominali più ristrette, concentrandosi nell’epigastrio o nel basso ventre. In questo articolo approfondiremo il gonfiore addominale alto, evidenziandone le cause e i possibili rimedi.
Gonfiore addominale alto: cause
Nella maggior parte dei casi il gonfiore addominale alto è dovuto a un eccesso d’aria nello stomaco che, esercitando pressione sulle pareti gastriche, provoca gonfiore. Tuttavia lo “stomaco gonfio“ può anche essere causata da un’aumentata sensibilità gastroesofagea o dalla pressione esercitata da organi prossimi allo stomaco.
Aria nello stomaco
L’accumulo d‘aria nello stomaco o aerofagia è un disturbo dovuto all’ingestione di gas, attraverso la deglutizione di saliva e cibo, o alla produzione di gas durante la digestione. Ogni volta che deglutiamo, infatti, ingeriamo anche 5ml d’aria. Il cibo, inoltre, può essere esso stesso fonte d’aria nello stomaco, come nel caso delle bevande gassate. La digestione, a sua volta, produce gas, come l’anidride carbonica, risultante dalla combinazione dell’acido cloridrico con i bicarbonati rilasciato dall’epitelio gastrico.
L’aerofagia è quindi strettamente connessa con le nostre abitudini alimentari. Mangiare velocemente o parlando, ad esempio, può portare ad ingoiare più aria. Una dieta ricca di alimenti ad alta fermentazione, come i lievitati, può invece aumentare la quota di gas nello stomaco. Similmente, un pasto eccessivo può favorire la formazione d’aria, ritardando lo svuotamento gastrico e favorendo il ristagno del cibo.
Alcune abitudini e condizioni possono inoltre influenzare la frequenza della deglutizione, aumentando la quantità d’aria ingerita. Il fumo, le gomme da masticare o l’utilizzo delle protesi dentarie, ad esempio, possono aumentare la secrezione di saliva, stimolando la deglutizione.
Aerofagia: cause patologiche
Generalmente l’aerofagia è il risultato di cattive abitudini alimentari facilmente modificabili. Tuttavia in alcuni casi essa può essere la conseguenza di disturbi veri e propri.
I soggetti affetti da reflusso gastroesofageo (GERD), ad esempio, tendono ad ingoiare più aria dei soggetti sani[1], come del resto suggerito dal ricorrente gonfiore lamentato dai pazienti. Anche la gastrite e l’ulcera possono favorire l’accumulo d’aria nello stomaco. Entrami i disturbi, infatti, causano nausea, una condizione che stimola la salivazione[2] e, conseguentemente, la deglutizione.
L’aerofagia può anche essere dovuta a disturbi che ritardano lo svuotamento dello stomaco. Il ritardato svuotamento gastrico, infatti, può favorire la fermentazione del cibo e quindi la produzione di aria nello stomaco. È questo il caso della gastroparesi, una condizione che, come suggerisce il suo stesso nome, deriva dalla paresi dello stomaco e può quindi ritardare lo svuotamento gastrico. Altre patologie, come l’ipotiroidismo, la sclerodermia[3] o [4], possono associarsi a gonfiore addominale a causa di un rallentato svuotamento gastrico.
Infine, ma non per ultima, l’aerofagia può essere connessa all’ansia e allo stress. L’ansia, infatti, può influenzare come, cosa e quanto mangiamo. Essa, ad esempio, può spingerci a mangiare troppo o troppo velocemente, favorendo un consumo eccessivo di cibo e una maggiore ingestione d’aria. Essa, inoltre, può ridurre l’accomodamento gastrico[5], aumentando la tensione addominale e favorendo la comparsa di sintomi come il gonfiore epigastrico.
Disturbi gastrici funzionali
Non sempre il gonfiore addominale è causato da un eccessivo accumulo d’aria nello stomaco. Talvolta, infatti, il volume di gas è nella norma, sebbene i pazienti riferiscano la gonfiore addominale alto. In questi casi è possibile che si soffra di un disturbo gastrico funzionale, una condizione in cui il paziente riporta sintomi, nonostante non ci sia alcun segno di malattia accertabile strumentalmente.
La dispepsia funzionale
Uno dei disturbi gastrici funzionali più comuni è quello della dispepsia funzionale. In questo caso i pazienti avvertono i sintomi tipici dell’indigestione, sebbene gli esami, come non rilevino alcuna patologia. In particolare i pazienti riferiscono:
- bruciore;
- dolore allo stomaco o epigastralgia;
- gonfiore addominale alto;
- senso di pienezza;
- senso di sazietà precoce dopo i pasti.
Non è chiara quale sia la causa della dispespia funzionale. Tuttavia alcuni studi hanno evidenziato alcuni possibili meccanismi fisiopatologici, tra i quali l’ipersensibilità viscerale e un’alterato accomodamento gastrico. Nel primo caso, la maggiore sensibilità delle pareti gastroesofagee causa una percezione eccessiva di stimoli altrimenti normali. In altre parole i pazienti si sentono gonfi, nonostante abbiano un livello fisiologico d’aria nello stomaco. Nel secondo caso, invece, il maggior tono gastrico, ostacolando l’accomodamento del cibo, scatena il senso di gonfiore e di sazietà precoce dopo i pasti.
Cause extra-gastriche del gonfiore addominale alto
Finora si è visto che il gonfiore addominale alto può essere causato dall’accumulo eccessivo d’aria nello stomaco o da una sua anomala percezione. Tuttavia la sensazione di gonfiore alto può essere dovuta anche a cause extra-gastriche.
Innanzitutto l’accumulo di gas nel colon trasverso, adiacente allo stomaco, può causare la percezione di gonfiore addominale alto. L’aria, infatti, spingendo sulle pareti del colon, può dare la sensazione di gonfiore nell’area superiore dell’addome. Le cause di formazione di gas intestinale possono essere innumerevoli. Tra le più frequenti ci sono la stitichezza, il malassorbimento dei carboidrati, le intolleranze alimentari e la sindrome da contaminazione batterica dell’intestino tenue. Inoltre un accumulo di gas nella parte alta destra del colon può essere scambiato per un dolore derivante dalla cistifellea; un accumulo di gas nella parte alta sinistra può invece causare dolore che s’irradia al petto ed essere così scambiato per dolore cardiaco[6].
La pancreatite acuta può inoltre causare dolore e gonfiore addominale alto[7]. Essa, infatti, può interrompere la peristalsi intestinale, bloccando il transito delle feci e favorendo la formazione di aria.
Il gonfiore può inoltre essere causato dalla milza ingrossata, che può causare gonfiore addominale in alto a sinistra, oltre a senso di pienezza, anche dopo aver mangiato una piccola quantità di cibo. La milza, infatti, si trova nell’addome alto a sinistra, appena dietro lo stomaco.
Infine alcuni tumori intra-addominali, incluso il cancro dello stomaco, possono causare gonfiore addominale alto. La crescita della massa tumorale, infatti, può esercitare pressione nell’area dell’epigastrio, provocando gonfiore e/o distensione addominale.
Gonfiore addominale alto: rimedi
Il gonfiore addominale alto può avere innumerevoli cause, la cui diagnosi è necessaria per scegliere la cura più appropriata. Di seguito presenteremo alcuni dei rimedi per il gonfiore addominale alto.
Farmaci da banco
Un farmaco da banco per il gonfiore addominale è il simeticone, un composto antischiumogeno in grado di favorire l’espulsione dell’aria dal tratto digerente. Sebbene alcuni studi suggeriscano un suo possibile effetto contro il gonfiore addominale alto[8], altre ricerche mostrano come i risultati migliori si ottengano combinandolo con il carbone vegetale[9] o con l’ossido di magnesio, un comune antiacido[10]. Quest’ultima combinazione può essere indicata qualora il gonfiore derivi da un disturbo acido-correlato, come il reflusso gastroesofageo o la gastrite.
Farmaci neuromodulatori
Diversi studi hanno evidenziato come l’uso dei farmaci neuromodulatori, in particolare degli antipdepressivi triciclici (TCA) possa migliorare i sintomi dispeptici, incluso il gonfiore. Gli antidepressivi triciclici, infatti, possono avere un effetto analgesico sulla mucosa digerente, riducendo l’ipersensibilità viscerale da cui può dipendere la sensazione di gonfiore.
Un altro studio ha mostrato che il buspirone, un ansiolitico appartenente alla classe degli agonisti della serotonina (5-HT1A), può migliorare i sintomi dispeptici come la pienezza postprandiale, la sazietà precoce e il gonfiore [11], regolando l’accomodamento gastrico.
Farmaci procinetici
I farmaci procinetici sono noti per accelerare lo svuotamento gastrico. Tuttavia, a fronte di una modesta efficacia sulla riduzione dei sintomi dispeptici come il gonfiore, possono avere seri effetti avversi, come la sindrome extrapiramidale e il prolungamento del QT, che ne rendono sconsigliabile l’uso cronico. Essi dovrebbero quindi essere utilizzati solo occasionalmente.
I principali farmaci procinetici sono il domperidone (Peridon®), la metoclopramide (Plasil®), la levosulpiride (Levopraid®) e la prucalopride (Resolor®).
Rifaximina
In uno studio randomizzato la rifaximina, un antibiotico utilizzato comunemente per le infezioni intestinali, ha mostrato di essere superiore al placebo nel miglioramento dei sintomi dispeptici come la pienezza postprandiale, il gonfiore e l’eruttazione [12]. Tuttavia l’evidenza disponibile a supporto del suo utilizzo è solo preliminare.
Terapia eradicante per l’H. pylori
Nei pazienti che lamentano gonfiore, affetti da dispepsia funzionale, è raccomandata la terapia di eradicazione (antibiotici e gastroprotettori) dell’Helicobacter pylori qualora il paziente sia positivo all’infezione. Una revisione di 22 studi, infatti, ha mostrato che l’eradicazione del batterio determina un piccolo miglioramento (statisticamente significativo) dei sintomi rispetto al placebo [13]. Essa, inoltre, evita le possibili complicazioni dell’infezione, come l’ulcera e il cancro gastrico.
Rimedi naturali
Solitamente i pazienti che lamentano gonfiore epigastrico riferiscono possono essere innescati o accentuati dall’ingestione di cibo. Mangiare troppo o troppo velocemente può infatti ritardare lo svuotamento gastrico, a sua volta responsabile di sintomi come il gonfiore o il senso di sazietà precoce. È quindi consigliabile consumare pasti frequenti di piccole dimensioni e evitare cibi ad alto contenuto di grassi, più difficilmente digeribili.
La pratica della respirazione diaframmatica, nota anche come “respirazione con la pancia”, può essere utile per migliorare il gonfiore addominale. Essa, infatti, può regolare l’accomodamento gastrico, migliorano le manifestazioni del gonfiore addominale alto. Essa prevede di gonfiare la pancia nella fase d’inspirazione e di contrarla in quella d’espirazione. La sua pratica, 5 minuti prima e dopo il pasto, può inoltre essere utile per limitare la distensione addominale da dissinergia addomino-frenica[14].
Alcuni studi, inoltre, hanno suggerito che alcune tecniche di medicina alternativa e complementare, come l’agopuntura o alcuni preparati erboristici, possano alleviare i sintomi della dispepsia funzionale, incluso il gonfiore. Diverse sostanze naturali, come ad esempio lo zenzero, hanno proprietà carminative e procinetiche. Esse favoriscono quindi l’espulsione dell’aria dallo stomaco e accelerano lo svuotamento gastrico.
È inoltre possibile valutare l’uso degli enzimi digestivi, utile nei pazienti affetti da intolleranze alimentari e forme di malassorbimento. Essi, infatti, possono supportare la digestione degli alimenti, evitando sintomi da maldigestione come il gonfiore addominale.
Infine diversi studi hanno evidenziato che le terapie psicologiche possono migliorare i sintomi dispeptici, incluso il gonfiore. Una revisione ha infatti evidenziato un beneficio statisticamente significativo delle terapie psicologiche rispetto al controllo [15].
Va notato, tuttavia, che l’evidenza disponibile circa l’efficacia dei rimedi naturali per il gonfiore addominale è limitata. Sono quindi necessari ulteriori approfondimenti per chiarirne l’efficacia.
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