Generalmente le persone che soffrono della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) sanno bene come alcuni cibi possano innescarne i sintomi. Molti pazienti, infatti, vivono con ansia l’assunzione di cibo, selezionando meticolosamente gli alimenti della loro dieta. Tuttavia i cibi scatenanti possono essere difficili da identificare. Spesso il loro effetto varia da soggetto a soggetto o si confonde con quello degli altri cibi che compongono il pasto. È questo il caso della lattuga, anche nota come “insalata“, spesso consumata a fine pasto e talvolta causa di sintomi dell’IBS, come il gonfiore e la distensione addominale. In questo articolo ci occuperemo della relazione tra lattuga e colon irritabile, chiarendo se essa debba essere evitata o meno da chi soffre di IBS.
Lattuga e colon irritabile: il ruolo delle fibre
Spesso una delle spiegazioni più comuni fornite ai pazienti che lamentano gonfiore dopo aver mangiato la lattuga è che ciò dipenda dal suo contenuto di fibre. Esse, infatti, possono peggiorare i sintomi del colon irritabile.
In particolare, le fibre possono essere distinte in solubili e insolubili, a seconda della loro capacità di dissolversi nell’acqua. Di solito le fibre insolubili, contenute prevalentemente nei cereali integrali, nelle verdure e negli ortaggi, sono quelle che possono causare maggiori problemi a chi soffre di IBS. Esse, infatti, aumentano il volume della massa fecale, accentuando il gonfiore e la distensione addominale. Inoltre anche alcune fibre solubili fermentabili, come l’inulina e i frutto-oligosaccaridi (FOS), possono peggiorare i sintomi del colon irritabile. Al contrario le fibre di psillio, solubili e con un basso tasso di fermentazione, sono ben tollerate e migliorano i sintomi dell’IBS[1], anche nel caso in cui si soffra di stipsi.
Va notato, tuttavia, che la lattuga contiene solo 1,3 grammi di fibre per 100 g. Sebbene esse siano prevalentemente insolubili, il suo contenuto è significativamente inferiore alla quantità di fibra trovata nella maggior parte delle altre verdure. Ciò rende molto improbabile che una quantità così piccola di fibre possa scatenare il gonfiore e la distensione addominale osservata tra i pazienti con IBS.
Lattuga, colon irritabile e FODMAP
Generalmente gli alimenti scatenanti i sintomi dell’IBS sono quei cibi ricchi in FODMAP, un particolare gruppo di carboidrati a catena corta (zuccheri), in grado di favorire il gonfiore, la diarrea e il mal di pancia[2]. L’effetto negativo della lattuga sui sintomi dell’IBS potrebbe quindi suggerire un suo alto contenuto di FODMAP. Tuttavia la lattuga ne ha un basso contenuto[3]. Essa, infatti, è una buona alternativa alle verdure ad alto contenuto di FODMAP, come i carciofi, i cavoli, le barbabietole, i cavolini di Bruxelles e gli asparagi.
Lattuga e gonfiore
Fin qui si è detto che la lattuga ha un basso contenuto di fibre e FODMAP. Tuttavia in alcuni soggetti essa sembrerebbe favorire la comparsa di gonfiore e distensione addominale. Perché?
La risposta la fornisce un interessante studio[4], che ha mostrato innanzitutto come la digestione della lattuga produca basse quantità di gas. Nei pazienti oggetto dello studio, infatti, l’aumento del volume gassoso dopo aver mangiato la lattuga è stato solo modesto e, soprattutto, non sufficiente a creare la distensione dell’addome, che invece si è osservata nei pazienti. L’aumento della circonferenza addominale non deriverebbe quindi da un eccesso di gas, ma da un’anomala coordinazione dei muscoli del diaframma e dell’addome, nota come dissinergia addomino-frenica. In questo caso i muscoli del diaframma si contraggono, comprimendo l’addome e spingendolo verso l’esterno ( si veda fig. 1).
Il gonfiore dopo aver mangiato la lattuga non deriverebbe quindi dalla lattuga di per sé, ma da un anomalo riflesso muscolare, potenzialmente attivabile da qualsiasi altro cibo. L’intervento terapeutico non deve quindi essere di tipo dietetico, ma deve essere finalizzato all’acquisizione di un maggior controllo dell’attività muscolare della parete addominale.
Chi soffre di colon irritabile può mangiare l’insalata?
Le persone che soffrono di colon irritabile possono mangiare l’insalata. Essa, infatti, ha un basso contenuto di fibre e di carboidrati FODMAP. L’eventuale insorgenza di sintomi, come il gonfiore e la distensione dell’addome, sono invece da attribuire ad un’anomala risposta muscolare dell’addome, indipendente dalla composizione specifica della lattuga. In questo caso la soluzione non è eliminare la lattuga ma imparare a controllare l’attività addominale, attraverso tecniche di bio-feedback e respirazione diaframmatica.
Considera, inoltre, che raramente la lattuga è mangiata da sola, ma il più delle volte si associa ad altri cibi. In questo caso la comparsa di eventuali sintomi potrebbe essere dovuta anche all’assunzione concomitante di altri alimenti in grado di scatenare i sintomi dell’IBS.
Nel caso in cui volessi evitare il consumo di lattuga, puoi provare altri vegetali a foglia verde con un basso contenuto di FODMAP, come gli spinaci, la rucola, i cavoli e le bietole.
Bibliografia
- Prior A, Whorwell PJ. Double blind study of ispaghula in irritable bowel syndrome. Gut. 1987 Nov;28(11):1510-3.
- Nanayakkara WS, Skidmore PM, O’Brien L, Wilkinson TJ, Gearry RB. Efficacy of the low FODMAP diet for treating irritable bowel syndrome: the evidence to date. Clin Exp Gastroenterol. 2016 Jun 17;9:131-42.
- Magge S, Lembo A. Low-FODMAP Diet for Treatment of Irritable Bowel Syndrome. Gastroenterol Hepatol (N Y). 2012 Nov;8(11):739-45.
- Barba E, Sánchez B, Burri E, Accarino A, Monclus E, Navazo I, Guarner F, Margolles A, Azpiroz F. Abdominal distension after eating lettuce: The role of intestinal gas evaluated in vitro and by abdominal CT imaging. Neurogastroenterol Motil. 2019 Dec;31(12):e13703.