Home Disturbi Malattia di Crohn La disbiosi intestinale: effetti sulle malattie infiammatorie intestinali

La disbiosi intestinale: effetti sulle malattie infiammatorie intestinali

Cosa intendiamo per microbiota intestinale?

Con il termine “microbiota intestinale” intendiamo la complessa ed eterogenea flora microbica che alberga lungo l’intero canale alimentare (dalla bocca sino all’ano).

Questa complessità microbica è costituita prevalentemente da batteri, virus, funghi, archea, ed altre tipologie ancora in fase di definizione e classificazione.

La flora microbica intestinale risiede sulla mucosa del canale alimentare, ricoprendone le pareti. I ceppi microbici albergano all’interno di uno strato di muco (liquido gelatinoso che riveste l’intera mucosa intestinale), costituendo così lo strato mucomicrobico (che rappresenta il quinto strato della parete intestinale). Muco e microbiota sono strettamente interconnessi da rapporti di reciproci interessi.

Diciamo da subito che nello strato mucomicrobioco (o mucomicrobiotico) albergano microrganismi il cui DNA (microbioma) risulta essere molto superiore a quello delle cellule umane.

Lo strato mucomicrobico ha una azione benefica e vitale per la sopravvivenza della mucosa intestinale.

Curiosamente, la flora microbica intestinale non è costituita solamente da ceppi microbici “buoni” (esplicanti cioè azione benefica) ma sono intercalati anche dei ceppi ad azione enteropatogena. Ciò significa che lo strato mucomicrobico risulta essere costituito da microrganismi “buoni” e “cattivi”, che coabitano nello stesso ambiente intestinale, riuscendo a stabilire una “pacifica” coabitazione. Questa condizione di equilibrio microbico viene definita “eubiosi intestinale” e risulta essere necessaria per il mantenimento ed il benessere della mucosa.

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Che funzioni ha il microbiota intestinale?

Il microbiota intestinale, (meglio definito strato mucomicrobico) esplica effetti benefici per la mucosa dell’intero canale alimentare, garantendo il buon funzionamento dell’interno apparato digerente (e non solo). La flora microbica produce una miriade di metaboliti (nanovescicole, vitamine, acidi grassi a catena corta) che sostengono e nutrono le cellule ricoprenti la mucosa intestinale (cellule epiteliali), consentendo così l’integrità (permeabilità) della parete intestinale. Questo dato è di fondamentale importanza per comprendere le dinamiche che sostengono le malattie infiammatorie del nostro canale alimentare.

Negli strati profondi della mucosa è presente la sentinella immunitaria di tutto il canale alimentare, conosciuta con il termine di GALT (Gut Associated Lymphoid Tissue). Il GALT è stato mirabilmente predisposto da madre natura per dialogare con il microbiota e con il microambiente intestinale. Nel caso in cui si dovesse verificare un’alterazione dell’equilibrio microbico (condizione conosciuta con il termine di “disbiosi intestinale”) il GALT si attiva prontamente, innescando la risposta infiammatoria mucosale

Cosa comporta l’alterazione dell’equilibrio microbico intestinale (disbiosi)?

Abbiamo visto come la disbiosi induce l’attivazione del GALT e di conseguenza la flogosi della mucosa intestinale. Questo “semplice” processo etio-fisiopatologico è chiamato in causa nelle patologie infiammatorie cronico-ricorrenti del canale alimentare, meglio conosciute con l’acronimo IBD (Inflammatory Bowel Disease). Tra queste ricordiamo la Rettocolite Ulcerosa, il Morbo di Crohn e le coliti aspecifiche indeterminate.


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La ricerca di base traslata sulla clinica ci informa che nelle IBD la carica microbica intestinale si modifica a favore di ceppi enteropatogeni (vedi clostridi, E. coli, salmonelle).

La condizione di dibiosi riduce drasticamente nell’intestino la presenza degli acidi grassi a catena corta (acido butirrico), che sono invece prodotti dai batteri buoni (Lactobacilli). Ciò conduce all’alterazione della permeabilità di membrana della parete intestinale. Ne consegue che, tutte le componenti endoluminali (carica microbica, metaboliti tossici, lipopolisaccaridi, etc.) penetrano lo strato epiteliale sino a raggiungere il GALT che, una volta attivato, sostiene il processo infiammatorio a discapito della mucosa stessa e delle funzioni dell’intero canale alimentare. Da ciò ne consegue il quadro clinico lamentato dai pazienti affetti da IBD (gonfiore addominale, algie, diarrea o stipsi).

L’alterazione della permeabilità di membrana viene oggi definita leaky gut syndrome e la ritroviamo nelle patologie infiammatorie della mucosa intestinale, ma anche nelle intolleranze alimentari (malattia celiaca inclusa).

Al fine di ristabilire la permeabilità di membrana intestinale risulta fondamentale mantenere il corretto strato mucomicrobico sulla parete dell’intestino. 



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Alla luce di quanto evidenziato, la terapia probiotica complementare ha un suo rationale?

In riferimento a quanto esposto, risulta fondamentale per il benessere della mucosa intestinale mantenere integro e ben funzionante lo strato mucomicrobico e la permeabilità di membrana.

Nel trattamento della patologie infiammatorie (IBD) oltre alla terapia tradizionale (cortisonici, Acido 5-aminosalicilico, farmaci biologici) bisogna sempre mirare al mantenimento del corretto strato mucomicrobico.

Riferendoci a queste acquisizioni, oramai consolidate dalla letteratura scientifica internazionale, risulta assolutamente utile la somministrazione di probiotici (ceppi microbici vivi ad azione benefica per l’intestino) con la duplice finalità di reintegrare lo strato mucomicrobico e la permeabilità di membrana. Con ciò, si modula la risposta infiammatoria del GALT, riducendo la portata della sua risposta (effetto disinfiammante).


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E’ opinione dello scrivente, che da decenni dedica la sua ricerca universitaria su queste importanti tematiche, che il trattamento probiotico affiancherà sempre più la terapia tradizionale, con la chiara finalità di disinfiammare la mucosa intestinale e modulare la risposta del sistema immunitario mucosale.

La strada appare già tracciata. La ricerca di base immunoistochimica e la clinica ci illuminano il percorso. I medici, già adesso, devono tenere ben presente nelle proprie prescrizioni terapeutiche quanto oramai risulta convalidato dalla letteratura scientifica internazionale.


Per qualsivoglia approfondimento sulle tematiche riportate nell’intervista, si rimanda al seguente volume:
Lezioni di Propedeutica e Sistematica Chirurgica, quadri endoscopici in HD”. Edito da Medical Books, 2022, Autore: G. Tomasello. ISBN: 978-88-8034-111-6

Professore Associato di Chirurgia Generale presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Palermo - Si occupa di: Endoscopia del Canale Alimentare - Diagnostica ed Operativa - Specialista in Chirurgia Toracica - Specialista in Chirurgia D'Urgenza e Pronto Soccorso - Diagnosi e Trattamento delle Patologie Gastro-Entero-Coliche - Disbiosi intestinale e patologie correlate - Prevenzione e sorveglianza oncologica
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