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Reflusso gastroesofageo: i farmaci da evitare

reflusso gastroesofageo: i farmaci da evitare

Generalmente nella percezione comune i sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) si associano ad abitudini alimentari scorrette, caratterizzate da pasti eccessivi, che ne esacerbano le manifestazioni. Meno nota, tuttavia, è l’associazione tra il reflusso gastroesofageo e la somministrazione di alcuni farmaci. Diversi medicinali, infatti, possono accentuare i sintomi della MRGE. È quindi importante conoscere quali sono i farmaci da evitare in caso di reflusso gastroesofageo e quali precauzioni adottare per la loro assunzione.

Reflusso: quali farmaci evitare?

I farmaci da evitare o a cui prestare attenzione qualora si soffra di reflusso gastroesofageo sono:

  • Alendronato (Adronat®, Fosamax®, Bonasol®): l’acido alendronico è un principio attivo appartenente alla classe dei bifosfonati. È utilizzato per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi. Il suo utilizzo può causare esofagite severa ed è controindicato in pazienti che abbiano disturbi gastroesofagei;
  • Tetracicline: sono un gruppo di antibiotici ad ampio spettro d’azione, utilizzati per il trattamento di molte infezioni batteriche. Sono utilizzate comunemente per il trattamento dell’acne, della rosacea e nella triplice terapia di eradicazione dell’Helicobacter Pylori. Appartengono a questo gruppo la Doxiciclina, la Eravaciclina, la Minociclina, la Omadaciclina e la Tetraciclina. I casi più frequenti di esofagite si associano all’utilizzo della doxiciclina (Miraclin®, Bassado®)[1] , della teraciclina (Ambramicina®)[2] e della Minociclina (Minocin®). Casi di esofagite sono statti riportati con minore frequenza anche a seguito dell’assunzione della Clindamicina (Dalacin®) e della Lincomicina (Lincomicin®)[3], antibiotici appartenenti alla classe dei Lincosamidi;
  • Cloruro di potassio (KCI- retard®): è un integratore minerale utilizzato in caso di carenza di potassio. Generalmente è prescritto quando si assumono farmaci come i diuretici o si hanno disturbi (vomito ripetuto, grave dissenteria) che possono ridurre i livelli di potassio. La sua somministrazione può avere un effetto irritante sulle pareti dell’esofago;
  • Chinidina (Ritmocor®, Longachin®): è un farmaco utilizzato per il trattamento delle aritmie cardiache, che può causare esofagite [4];
  • Antinfiammatori non steroidei (Fans): i Fans come ad esempio l’aspirina possono aggravare l’esofagite[5], ancor più se ingeriti senza acqua come talvolta accade;
  • Ferro solfato (Ferrograd®, Tardyfer®): gli integratori a base di ferro solfato possono aggravare l’esofagite[6], poiché l’esposizione delle pareti dell’esofago al ferro solfato può portare ad un’erosione superficiale della mucosa esofagea;
  • Acido ascorbico (vitamina C):l’uso di integratori di vitamina C può peggiorare la MRGE, irritando la mucosa esofagea[7].

Reflusso e Farmaci: precauzioni per l’assunzione

Il danno esofageo dei farmaci sembrerebbe dipendere dalla durata dell’esposizione dell’esofago ai principi attivi dei farmaci. Infatti molti di questi medicinali, una volta ingeriti, si trasformano in soluzioni fortemente acide e irritanti. Ciò significa che maggiore è il tempo d’esposizione dell’esofago ai medicinali, maggiore è il danno esofageo. Il transito dei farmaci attraverso l’esofago dovrebbe quindi realizzarsi nel minor tempo possibile. I farmaci andrebbero quindi assunti:

  • in posizione eretta, così da facilitarne il passaggio nell’esofago;
  • con abbondante acqua, in grado di agevolarne il transito;
  • durante la veglia, dal momento che la motilità dell’esofago è ridotta durante il sonno.

Reflusso: i farmaci che aumentano il reflusso

I farmaci finora trattati possono causare l’esofagite per la loro azione irritante sulla mucosa esofagea. Tuttavia esistono alcuni farmaci che hanno invece la capacità di aumentare il reflusso gastrico verso l’esofago. Essi, infatti, possono ridurre la pressione dello sfintere esofageo inferiore o la peristalsi esofagea, favorendo la risalita dei succhi gastrici verso l’esofago o riducendo la clearance esofagea. In questo caso i farmaci da evitare se si soffre di reflusso gastroesofageo sono:

  • Calcio-antagonisti: sono un gruppo di farmaci utilizzati comunemente per l’ipertensione e i disturbi cardiovascolari;
  • Benzodiazepine (Xanax®, Lexotan®, Tavor®): sono un tipo di psicofarmaci, che ha effetti ansiolitici, sedativi, miorilassanti e anestetici;
  • Anticolinergici: sono farmaci che bloccano i recettori dell’acetilcolina, utilizzati, ad esempio, per l’incontinenza urinaria, la broncopneumopatia cronico-ostruttiva, gli spasmi gastrointestinali e le vertigini.
  • Antidepressivi triciclici (amitriptilina, etc.): sono un tipo di farmaci antidepressivi, utilizzati in casi selezionati anche per il trattamento di alcuni disturbi gastrointestinali funzionali. Tuttavia essi possono aumentare il reflusso;
  • Oppioidi (codeina, etc.): i farmaci oppioidi, come quelli contenenti idrocodone, possono ridurre la peristalsi esofagea;
  • terapia ormonale sostitutiva;
  • Teofilina (Theo-Dur®): è un principio attivo appartenente alla famiglia delle xantine, utilizzato per il trattamento  dei disturbi del respiro associati ad asma, bronchite cronica, enfisema e altre malattie polmonari. La teofilina, presente anche in alimenti come il cioccolato, diminuisce il tono dello sfintere esofageo, favorendo il reflusso gastroesofageo.
Bibliografia
Prof. Enrico Ricci
Responsabile Gastroenterologia e endoscopia digestiva Ospedali privati – Forlì - già Primario della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva presso gli ospedali di Forlì e Cesena - già Presidente nazionale della Società Italiana di Endoscopia digestiva (SIED).