La malattia di Crohn può causare dolore articolare?
Tra le manifestazioni extra-intestinali della malattia di Crohn, quelle che colpiscono le articolazioni sono le più frequenti. Si tratta di patologie di tipo infiammatorio che colpiscono le piccole articolazioni come quelle a livello delle dita oppure le grandi articolazioni periferiche come il ginocchio, la spalla, i polsi. L’infiammazione può colpire anche la colonna vertebrale e le articolazioni cosiddette sacro-liache. Questo tipo di manifestazioni ha delle caratteristiche sintomatologiche tipiche quali il dolore e la rigidità al mattino che dura almeno 30 minuti con un miglioramento durante la giornata. Inoltre, le articolazioni possono anche essere gonfie e calde. I dolori articolari in questi pazienti possono essere causati anche da altre patologie. Essi possono essere di origine “meccanica“, cioè causati o da una protrusione erniaria a livello della colonna vertebrale o da artrosi. In caso di origine meccanica, il dolore tipicamente è a fine giornata, dopo che l’articolazione è stata utilizzata, al contrario del dolore artritico che è tipico di quando il paziente è a riposo. Infine, in caso di dolori articolari diffusi in tutto il corpo, mal identificabili da parte del paziente e con andamento cronico, la diagnosi più probabile è quella della fibromialgia.
La malattia di Crohn può causare disturbi alla pelle?
Le seconde manifestazioni extra-intestinali della malattia di Crohn in ordine di frequenza sono quelle che colpiscono la pelle. Vi sono localizzazioni extra-intestinali della malattia di Crohn stessa, che però sono molto rare. Vi sono patologie infiammatorie cutanee che hanno un andamento parallelo alla malattia di Crohn, che sono relativamente frequenti. Tra queste l’eritema nodoso (vedi fig.1), un nodo rivelato, arrossato, dolente a livello della tibia, singolo o multiplo; il pioderma gangrenoso, che nasce come una pustola che poi si ulcera, causando una ampia e dolente lesione cutanea: anch’esso può essere singolo o multiplo e può colpire le gambe, ma anche altre regioni del corpo. Poi vi sono le patologie infiammatorie cutanee che si trovano sia nella popolazione generale, sia nei pazienti affetti da malattia di Crohn, è quali la psoriasi e l’idrosadenite suppurativa. Quest’ultima consiste in ascessi e fistole a livello delle pieghe del corpo dove sono presenti le ghiandole sudoripare (inguine, ascelle, zona anale, ma anche cuoio capelluto). Infine, vi sono manifestazioni cutanee causate dai farmaci usati per trattare la malattia di Crohn, quali l’acne indotta dal cortisone o la psoriasi paradossa indotta dagli anti-TNF.
Fig. 1 – Eritema nodoso Fonte: Wikimedia Commons
La malattia di Crohn può dare sintomi nella bocca?
Anche la bocca può essere una sede delle manifestazioni extra-intestinali della malattia di Crohn. Vi possono essere manifestazioni causate da deficit di vitamine, quali acido folico, con tagli a livello della commissura labiale (gli angoli dove il labbro superiore e il labbro inferiore si incontrano). A livello della mucosa della bocca sono tipiche le afte (delle piccole lesioni con aspetto biancastro e dolenti), ma vi possono anche essere lesioni causate da una vera e propria localizzazione extra-intestinale della malattia di Crohn a livello della mucosa orale. Inoltre, sembra esserci un’associazione tra la parodontite, cioè l’infiammazione della gengiva causata anche da un’igiene orale non ottimale, con successivo possibile movimento del dente e sua caduta e la malattia di Crohn.
La malattia di Crohn può interessare gli occhi?
Più rare rispetto alle manifestazioni articolari e cutanee, esistono anche manifestazioni extra-intestinali della malattia di Crohn a livello degli occhi. Queste sono l’episclerite, la sclerite e l’uveite. Si presentano con uno o entrambi gli occhi, arrossati, dolenti, con calo improvviso della vista, a volte con anche cefalea. In tal caso il paziente deve essere mandato prontamente dall’oculista per iniziare una terapia atta a non avere un danno permanente alla vista.
Inoltre, vi possono essere delle patologie oculari secondarie alle terapie per trattare la malattia di Crohn, quali il glaucoma o la cataratta causati dell’uso dei corticosteroidi.
La malattia di Crohn può interessare le vie biliari?
Più che nella malattia di Crohn, un 3-6% dei pazienti affetti da colite ulcerosa viene colpito da una patologia delle vie biliari del fegato, detta colangite sclerosante primitiva. Si presenta con particolari esami del sangue, gli “indici di colestasi”, alti, eventualmente con prurito. L’ecografia e poi la risonanza magnetica faranno la diagnosi. Questa patologia merita un controllo stretto atto a diagnosticare precocemente eventuali complicanze tumorali a livello del fegato e del colon o perdita di funzione del fegato con necessità di trapianto epatico.
La malattia di Crohn può interessare i polmoni?
Sono rare, ma esistono anche le manifestazioni polmonari associate alla malattia di Crohn. La più tipica è la BOOP (bronchiolite obliterante in polmonite organizzata), la quale è una patologia infiammatoria a carico del polmone. In caso di lesioni polmonari a una lastra o a una TC del torace, il paziente va inviato a uno pneumologo, il quale cercherà di differenziare un’origine infettiva (batterica, tubercolare, fungina) da un’origine infiammatoria. Nel caso si confermi la diagnosi di BOOP, la terapia è quella a base di cortisone, la stessa della malattia di Crohn.